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CLIMATE CHANGE – IL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN ITALIA

Tra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, l’Italia è tra i più esposti agli effetti del cambiamento climatico in corso. Nel nostro Paese quasi il 91% dei comuni è a rischio frane o alluvioni e sono oltre 6 milioni gli abitanti a rischio alluvioni.


Tra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, l′Italia è tra i più esposti agli effetti del cambiamento climatico in corso.
Nel nostro Paese quasi il 91% dei comuni è a rischio frane o alluvioni e sono oltre 6 milioni gli abitanti a rischio alluvioni.
L′Italia ha un territorio morfologicamente fragile e naturalmente predisposto a fenomeni franosi e alluvionali.

A questo fattore si aggiunge l′elevata antropizzazione con la conseguente impermeabilizzazione del territorio, che impedendo l′infiltrazione della pioggia nel terreno, aumentano i quantitativi e le velocità dell′acqua che defluiscono verso i fiumi.
In questo contesto, si inseriscono gli effetti dei cambiamenti climatici con un aumento di precipitazioni sempre più intense e difficili da prevedere, che diventano causa di fenomeni franosi e alluvionali improvvisi.

Il dissesto idrogeologico costituisce dunque un tema di particolare rilevanza per l′Italia a causa degli impatti sulla popolazione, sulle infrastrutture lineari di comunicazione e sul tessuto economico e produttivo.
Il forte incremento delle aree urbanizzate, verificatosi a partire dal secondo dopoguerra, spesso in assenza di una corretta pianificazione territoriale, ha portato a un considerevole aumento degli elementi esposti a frane e alluvioni e quindi del rischio.

Le superfici artificiali sono passate infatti dal 2,7% negli anni ‘50 al 7,65% del 2017.
L′abbandono delle aree rurali montane e collinari ha inoltre determinato un mancato presidio e manutenzione del territorio.
I rischi legati alle alluvioni preoccupano sempre di più le aziende che si trovano ormai frequentemente a dover gestire le conseguenze di fenomeni metereologici estremi.

Quando si verifica un′emergenza le conseguenze dell′evento possono andare ben oltre ai danni visibili e portare un′organizzazione a dover fronteggiare un grave momento di difficoltà.
Il verificarsi di un sinistro può portare infatti a diverse tipologie di conseguenze: dai danni diretti ad attrezzature e macchinari, ai danni indiretti e consequenziali dovuti al fermo produttivo.

Ricordate inoltre che i danni indiretti sono di ¾ volte maggiori rispetto a quelli diretto, perché vanno a colpire l′azienda con una decisa perdita della produzione, perdita di quote di mercato, deterioramento delle relazioni con clienti e partner strategici, ripercussioni sul valore finanziario dell′impresa, difficoltà di accesso a crediti erogati dal sistema bancario e perdita di documentazione e informazioni chiave e sensibili.

In caso di sinistro catastrofale sono due i fattori che, nel momento dell′emergenza, concorrono a garantire un maggior tasso di successo nella ripresa aziendale: la pianificazione di una risposta all′emergenza e l′essersi coperti con un′adeguata copertura assicurativa che preveda il pronto intervento di Belfor.

Per maggiori informazioni sul dissesto idrogeologico, è possibile consultare la mappa al seguente link:

https://www.isprambiente.gov.it/files2018/pubblicazioni/rapporti/rapporto-dissesto-idrogeologico/Rapporto_Dissesto_Idrogeologico_ISPRA_287_2018_Web.pdf

Sapevi che le polizze catastrofali ci possono tutelare economicamente nel caso in cui un evento come un′alluvione si verifichi e danneggi i nostri bene?

Le coperture non sono tutte uguali e certe compagnie consentono di erogare massimali più alti di altri.
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