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MATERIE PLASTICHE E IMBALLAGGI ANCORA NEL MIRINO. SEI PRONTO ALLA SVOLTA?

GiĆ  nel 2021 la Commissione europea si preparava a revisionare la direttiva UE relativa ai rifiuti da imballaggio.


Già nel 2021 la Commissione europea si preparava a revisionare la direttiva UE relativa ai rifiuti da imballaggio.

L′obiettivo era quello di creare cicli chiusi di riciclo per tutti i materiali utilizzati nel packaging.

Esistono infatti due cicli, uno aperto ed uno chiuso.

Con il riciclo a ciclo aperto, un prodotto viene riciclato ma deve essere miscelato con nuove materie prime per diventare un nuovo prodotto, un processo che in genere porta al downcycling, cioè a un prodotto riciclato di qualità inferiore all′originale.

Con il riciclaggio a ciclo chiuso, gli imballaggi vengono raccolti e riciclati in nuovi imballaggi o riconvertiti in materia prima, senza miscelazione o downcycling. Questo ciclo può essere eseguito indefinitamente, senza che la materia prima perda le sue proprietà durante il processo di riciclaggio.

Ad ottobre 2022, la proposta del regolamento europeo era quasi stata ultimata e il 30 novembre sarà presentata, andando ad impattare su oltre 700mila aziende sul territorio italiano.

Le imprese maggiormente coinvolte saranno quelle produttrici di acciaio, alluminio, carta, legno e plastica, che ad oggi utilizzano principalmente un riciclaggio a ciclo aperto.

La proposta della Commissione punta sulla filiera corta, sulla riduzione e l′eliminazione degli imballaggi, sullo sfuso e sui contenitori da riutilizzare.

Le imprese che vorranno continuare ad essere presenti nel mercato, dovranno quindi adeguarsi a questa direttiva, non solo cambiando il modo di riciclare, ma anche tramite utilizzo di beni e strumenti differenti che dovranno avere un minor impatto ambientale.

In caso di acquisto e/o sostituzione dei macchinari presenti in azienda (al fine di migliorare la filiera del riciclo), tale variazione si ripercuoterebbe (dal punto di vista assicurativo) sul valore dei beni presenti in azienda.

Sarà quindi necessario mantenere costantemente aggiornati i massimali inseriti in polizza per evitare che venga applicata la regola proporzionale.

È consigliabile inoltre stipulare una polizza di tutela legale, o aumentarne i massimali nel caso in cui ve ne sia una già in vigore, che ci permetta di ottenere un rimborso per le spese legali sostenute a seguito di non ottemperanza alla nuova direttiva.

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