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NUOVO CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA. SEI CERTO DI CONOSCERLO?

Il 15 giugno 2022 il governo italiano ha apportato nuove modifiche al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (Decreto Legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019, il “Codice dell’Insolvenza” o “CCII“).


Il 15 giugno 2022 il governo italiano ha apportato nuove modifiche al Codice della crisi d′impresa e dell′insolvenza (Decreto Legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019, il “Codice dell′Insolvenza” o “CCII“).

Questo decreto è stato varato con l′obiettivo di stimolare le imprese ad affrontare la crisi prima che questa raggiunga un “punto di non ritorno” e di privilegiare soluzioni che garantiscano la continuità aziendale rispetto a quelle liquidatorie.

Per prevenire le crisi aziendali e favorirne la tempestiva individuazione, il “tradizionale” sistema di allerta presente nella precedente riforma è stato sostituito da un insieme di norme inserite nel Codice della Crisi e dell′Insolvenza (art. 3) e nel Codice Civile (art. 2086), incentrate su responsabilità aziendali relative alla predisposizione di adeguate misure organizzative, amministrative e contabili in funzione della natura e delle dimensioni dell′impresa, con diversi livelli di adempimento per gli imprenditori individuali e per le società.

All′art. 3 CCII sono riportati specifici segnali di allarme, tra cui:
• Ritardi sui pagamenti degli oneri retributivi scaduti da almeno 30 giorni in misura superiore alla metà del totale delle passività mensili;
• Passività verso fornitori scadute da almeno 90 giorni
• Esposizioni nei confronti del sistema creditizio e di intermediari scadute da oltre 60 giorni

In caso di attivazione dello stato di crisi l′azienda (con possibilità di recupero) può richiedere una composizione negoziata, che è un accordo volontario, confidenziale e stragiudiziale in cui, sotto supervisione di un consulente indipendente, gli amministratori continuano a condurre la società in modo da non compromettere la sostenibilità economica e finanziaria dell′impresa e “nell′interesse prevalente dei creditori” in caso di rischi emergenti di insolvenza.

La nuova disciplina legata al codice della crisi d′impresa mira dunque a responsabilizzare imprenditori, amministratori e organi di controllo in favore di una corretta gestione anticipata delle finanze aziendali.
Allo stesso tempo stabilisce sanzioni per chi non adempie.

Le pene previste dalla norma sono esplicitate all′art 344. che riporta quanto segue:
“.. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 1.000 a 50.000 euro..“.

Testo completo della norma al link:
https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2019-01-12;14

Sapevi che è possibile tutelarsi per il rischio legato alla crisi d′impresa?
Si, con una polizza di tutela legale adeguatamente strutturata.

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